Perché un CENTRO di AIUTO alla VITA
Quella che vogliamo parteciparvi è una storia iniziata nel 1988: la storia vissuta da un gruppo di persone che hanno voluto dare inizio e sviluppo ad un progetto di solidarietà soprattutto verso chi è debole o in difficoltà; una storia fatta di impegno, sacrificio, fatica, delusioni, amarezze, ma anche e principalmente di amicizia, mani tese, colloqui a cuore aperto, sorrisi, speranze, fiducia. E’ la storia e l’esperienza ed i risultati del Centro di Aiuto alla Vita di Cassino.
Il primo Centro di Aiuto alla Vita
Fu scoperta a Firenze una villa in cui venivano praticati clandestinamente dai 12 ai 15 aborti ogni settimana. La notizia dell’arresto dei due medici e dell’ostetrica, colti in flagranza di reato, fece scalpore ed impressione nell’opinione pubblica. L’Arcivescovo di Firenze, Sua Em. il Card. Florit, espresse il desiderio di vedere costituito un organismo in grado di aiutare ragazze o famiglie titubanti o restie nell’accettare una gravidanza. Pose una sola condizione: che il nuovo organismo fosse apolitico e aconfessionale.
L’invito fu accolto da alcuni coraggiosi e nacque, con la fusione di due gruppi (Milano e Firenze), il Movimento per la Vita Italiano e da esso il primo Centro di Aiuto alla Vita. Era il maggio del 1975.
La legge sull’aborto
Il 22 maggio 1978 fu definitivamente approvata in Italia la legge n. 194 che introdusse l’aborto sempre e comunque possibile nei primi tre mesi, anche se l’art. 1 prevede tutt’altra cosa; infatti esso recita:
Lo stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.
L’art. 2, poi, prevede che i consultori familiari … assistono la donna in stato di gravidanza: … d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.
Di fatto, però, questi primi due articoli continuano a restare semplici enunciazioni di
principi. Infatti essa è, di fatto, applicata a partire dall'art. 4 in poi, come è più volte stato ammesso implicitamente anche nelle stesse relazioni annuali al Parlamento dal Ministro della Salute. Infatti, i Consultori familiari limitano il loro intervento quasi sempre al semplice rilascio delle preliminari certificazioni di rito per accedere all'aborto.
Forse, anche per questo dal 1978 ad oggi, fonte Ministero della salute, in Italia sono stati praticati oltre cinque milioni e cinquecentomila aborti legali.